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27 marzo 2006

Dario Fo e Pancho Pardi:


democrazia rappresentativa... di chi?

In Italia esiste da tempo un elettorato di centrosinistra privo di rappresentanza. E' formato da cittadini che hanno diverse esperienze e diversi orientamenti politici ma sono uniti da alcune convinzioni comuni che le vicende degli ultimi anni hanno rafforzato. Non hanno condiviso la scelta della maggioranza di centrosinistra di scassare la Costituzione insieme al centrodestra nella Commissione Bicamerale, tra il '96 e il '98. Non hanno capito perchè il centrosinistra, in cinque anni di legislatura tra il '96 e il 2001, non ha fatto una seria legge sul conflitto d'interessi e una legge per regolare le reti televisive analoga alle altre vigenti in tutta Europa. Hanno subito come una ferita alla democrazia la caduta del governo Prodi nel '98.
Non hanno capito perchè nel 2001 il centrosinistra ha dato per scontata una sconfitta evitabile e ha rinunciato a battersi aprendo la strada a un'anomalia che nessun paese democratico avrebbe tollerato.
Non hanno apprezzato dopo il 2001 la debolezza dell'opposizione e la ripetuta assenza dei suoi parlamentari quando era possibile fermare leggi incostituzionali.
Hanno dato vita a una mobilitazione di massa senza precedenti per la libertà di informazione e l'autonomia della magistratura.
Hanno riempito il Palavobis a Milano il 23 febbraio 2002, un mese dopo erano tutti insieme ai tre milioni del Circo Massimo a Roma, e il 14 settembre hanno colmato piazza San Giovanni .
Hanno animato nei mesi e anni successivi enormi manifestazioni contro la guerra preventiva.
Non hanno capito perchè i partiti, invece di accogliere e rafforzare la mobilitazione popolare, si sono ingegnati per fermarla, ingabbiarla, deluderla. Hanno assistito increduli all'inerzia del centrosinistra di fronte alla truffa della nuova legge elettorale.
E ora assistono sbigottiti all'arruolamento di numerosi, imbarazzanti transfughi dal centrodestra cui vengono attribuiti gratis ruoli di rilievo.

Sono i cittadini che vogliono difendere la Costituzione, ricostruire la salute istituzionale del paese, affermare la supremazia dell'interesse pubblico sull'utile privato, rinnovare lo stato sociale, affrontare con idee nuove il difficile tema del lavoro, rafforzare la difesa dei beni comuni, garantire la laicità dello stato, costruire un'Europa strumento di pace. Considerano la libertà e il pluralismo dell'informazione, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura condizioni necessarie e insostituibili per la democrazia.

A questi cittadini è stato ora impedito di contribuire alla selezione della propria classe dirigente: è stato negato lo strumento delle primarie, è stato vietato il tentativo di liste indipendenti.
Tra questi cittadini molti sono sempre più tentati dall'astensionismo, altri andranno a votare solo per senso del dovere. E per senso del dovere coloro che andranno a votare cercheranno di convincere chi ancora non vuole farlo. Questi cittadini non si identificano in alcun partito, anche se nel passato molti vi hanno militato, e faranno fatica a mettere la croce sul simbolo di partiti in cui non hanno più fiducia. Avrebbero molto pi volentieri votato per la coalizione ma è stato loro impedito.
Voteranno per necessità . Voteranno solo per battere il peggior governo dell'età repubblicana, per cancellare l'anomalia che ha inquinato la politica italiana.
Questi cittadini non saranno rappresentati nel futuro parlamento. I partiti del centrosinistra riceveranno il loro voto ma non potranno vantarlo come un'adesione incondizionata ai loro programmi.
Questi cittadini delusi e impegnati sanno che dovranno da soli rianimare le loro energie e trovare nuovi strumenti per manifestarle. E vogliono esprimere questa convinzione prima del voto perchè non ci siano dubbi sul senso del loro impegno civile. Faranno tutto il possibile perchè prevalga il centrosinistra, ma dopo le elezioni eserciteranno tutta la loro vigilanza critica affinch&eacuto; la vittoria elettorale non venga svuotata da trattative e compromessi col centrodestra.

Sollecitiamo tutti coloro che vivono questo profondo disagio a dare il loro personale, insostituibile contributo a un'opera di conoscenza reciproca, a una rete di relazioni paritarie per dare origine a una nuova fase di protagonismo civile e politico. E così forse si potrà dare rappresentanza politica ai moltissimi che anche dopo le elezioni continueranno ad esserne privi.

Prima che il potere delle oligarchie costruisca un nuovo conformismo: parlate, scrivete, fate sentire la vostra voce.

Dario Fo, Pancho Pardi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sono daccordo con tutto quel che dite. Vi è sfuggito di parlare del sindacato e dei sindacalisti. A Napoli (dove abito da un po' di tempo) il sindacato è la ruota di scorta dell'Amministrazione Comunale ed i sindacalisti usano la loro posizione per far carriera, per avere più straordinario (per loro stessi). Molti dirigenti sindacali, poi, finiscono per diventare Dirigenti Comunali. In ognuno di noi c'è un po' di Berlusconi (come disse Gaber), ma in molti sindacalisti napoletani c'è un po' troppo, già prima che si parlasse di Berlusconi.

ornella ha detto...

se vai sul blog di JACOPO Fo stanno in questi giorni chiudendo un libro su Napoli,puoi dare il tuo contributo anche tu.