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14 aprile 2006

PROVENZANO:TUTTE BALLE!

DOV'E' L'ESERCITO DI PROVENZANO?



Ragionate vi imploro ragionate con me per una volta :D


E' un bluff,palese,banale e talmente inverosimile da offendere la capacità di pensiero del popolo italiano.


Provenzano lì c'è stato portato appositamente per l'arresto e cercherò di dimostrarvelo con i fatti e senza dilungarmi eccesivamente.


Ci hanno voluto far credere che le forze dell'ordine ci hanno impiegato 43 anni per arrestare Provenzano.

Ci hanno voluto far credere che lo hanno cercato in tutto il mondo e che solo all'ultimo momento hanno capito che era in sicilia.



Ora in questo
link la sottoscritta scrive ad ottobre che Bernardo Provenzano si trovava in Sicilia,Località Santa Ninfa.(35 km (clicca sul link) di verifica,da dove è stato arrestato),quindi vi prego se una profana come me sapeva più o meno dove si trovava...pensate a quante cazzate ci hanno raccontato su stà storia in 43 anni!


Ma tralasciamo:



Ci hanno raccontato di averlo arrestato in uno sperduto casolare a qualche km da Corleone (che corleone fa molto cinema nana nananananananananananàààààààààà sulle note della colonna sonora del padrino:);



Solo;



senza un auto super veloce (e anche se la avesse avuta sinceramente non riesco ad immaginarmi nemmeno nel più perverso dei miei sogni un nonnetto di 73 anni con 10.000 euro nel pannolone che guida e spara);



disarmato;



senza nessuno pronto a difenderlo a costo della sua stessa vita,nemmeno l'ombra di un picciotto;solo un pastore e le sue pecore.



Non ci credo.

Provenzano lì c'è stato appositamente portato.
Provenzano è stato consegnato.


Da chi?

Perchè?


Non so.



Ho solo labili sospetti al momento,li espongo qui con beneficio del dubbio,non sono nemmeno convinta dei miei "perchè"..sinceramente attenderei ulteriori sviluppi che sicuramente mi aiuteranno a capirci di più.



Cosa deve dire provenzano?

Cosa si deve "accollare" Provenzano?
Quali indagini verranno così archiviate grazie alla sua condanna?
Quali nomi farà?
Arriverà vivo ai processi?
A chi gioveranno le sue eventuali dichiarazioni?
A chi gioveranno gli eventuali clamorosi ritrovamenti?


Disgustorama.


Mi fermo qui e vado a caccia di ulteriori informazioni.



A presto.



by ornella,Gaetano e waby.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

guarda che non ci voleva molti studi.... perche ,per esempio, tu credi che tutte le volte che si sente alla radio o tv un sequestro di droga o chissa che cosa... sia tutto frutto di cosa... indagini... non credo!!! sono contentini!!! esempio, la coca costa a chi la importa e spaccia in italia 3 euro al grammo!!! quando si sente di sequestri di qualche decina di kg... si e' fatto un danno da poco... non credi??
in piu' , la coca viene venduta dai 55 ai 100 euro al grammo , in questo prezzo e' gia calcolato il costo della coca che viene " sequestrata" ( contentino)..
tu non credi???
non sono uno spacciatore o consumatore, anzi, no mi sono mai fatto una canna in vita mia!! tuttavia ascolto... e mi basta!!!
questo e' uno dei motivi x cui i miei occhi e le mie orecchie non hanno mai a che fare con telegiornali ecc. ecc.

Anonimo ha detto...

concordo con l'anonimo precedente, che cazzo di scoperte fate? Penso che quelle domandine se le siano poste (spero) la maggioranza delle persone...... dite fino in fondo quel che volete dire bolscevichi: che li ce lo ha messo silvio ecc.. ecc.. ecc..

ornella ha detto...

la coca:

Gli arresti per coca funzionano più o meno così:

Viene venduto un grosso carico alle forze dell'ordine (poniamo un tir pieno);
grosso spiegamento di forze tutti lì ad aspettare il tir.

Contemporanemente ne entrano altri 10.

Per quello che riguarda il mio post,visto che lo sapevano tutti :
perchè pochi lo hanno scritto?

perchè nessuno ad ottobre lo ha collocato come ho fatto io a 35 km da dove è stato arrestato?
Ma leggete ciò che scrivo o fate finta?

Anonimo ha detto...

Forza Italia è l'alleanza politica di Provenzano

Documenti scomodi, difficilmente reperibili sulle pagine dei giornali, ancor meno in televisione. Documenti processuali che indicano come i rapporti tra Cosa Nostra e gli “illustri” fondatori di Forza Italia, Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, si siano intrecciati.Poco prima delle elezioni, il documentario del regista siciliano Marco Amenta, “Il fantasma di Provenzano”, arriva con fatica in alcune sale cinematografiche italiane. Il regista inserisce nel film anche il filmato delle dichiarazioni processuali (inerenti al processo sui mandanti a volto coperto delle stragi di Capaci e via D’Amelio) dei due collaboratori di giustizia Salvatore Cancemini e Nino Giuffrè e subito insorge la polemica.

Infatti Salvatore Cancemi venne sentito davanti al p.m. Tescaroli il 29 gennaio 1998 e in merito ai preparativi della strage di Capaci racconta: “Riina (zù Totuccio) mi disse: io mi sto giocando i denti, possiamo dormire tranquilli, ho dell’Utri e Berlusconi nelle mani, che questo è un bene per tutta Cosa Nostra”. Cancemini riferiva pure “che appartenenti al gruppo Fininvest versavano periodicamente una somma di 200 milioni di Lire a titolo di contributo. […] Questi soldi con tutta certezza, Riina li usava per Cosa Nostra, per alimentare Cosa Nostra”.

Il 3 maggio 2002 viene archiviata, perché gli elementi raccolti sono insufficienti a sostenere l’accusa, l’inchiesta su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri come “mandanti occulti” delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il gip di Caltanissetta però chiede che si continui a indagare per verificare «rapporti di società facenti capo al gruppo Fininvest con personaggi in varia posizione collegati all’organizzazione di Cosa nostra».

Successivamente, nel gennaio 2003 la Procura di Palermo chiede di ascoltare il collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè (arrestato il 16 aprile 2002) nel processo a Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Giuffrè parla (riferendo circostanze rivelategli da altri) di contatti diretti di Cosa nostra con i vertici della Fininvest che stavano preparando l’ingresso di Silvio Berlusconi in politica e sostiene che Forza Italia si sarebbe impegnata a realizzare gli obiettivi che interessavano i mafiosi: allentamento del carcere duro, revisione dei processi, legge restrittiva sui pentiti. Ad avere rapporti con Berlusconi sarebbero stati i fratelli Graviano e il costruttore Gianni Ienna, loro prestanome. Come tramite tra Cosa nostra e Forza Italia Giuffrè fa anche il nome di Massimo Maria Berruti, ex finanziere e attualmente senatore di Forza Italia, di cui avevano parlato altri collaboratori di giustizia e indagato per mafia già dal 1994. “Provenzano ci dà queste informazioni – dice Giuffrè – e noi ci mettiamo in cammino per portare avanti il discorso di Forza Italia” e ancora «Cosa Nostra consultò uomini politici, massoni, imprenditori. Bernardo Provenzano avviò un vero e proprio sondaggio attraverso i suoi uomini più fidati. Voleva cogliere lo stato d’animo di quegli ambienti e le possibili conseguenze della morte dei due giudici».

Sicuramente molti dubbi possono trovare risposta in una sentenza: l’11 dicembre 2004 il senatore Marcello Dell’Utri è stato condannato dalla seconda sezione del tribunale di Palermo alla pena di 9 anni di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Nella cattura di “Binnu u’ tratturi” ( Provenzano), la frattura stato-legalità è stata momentaneamente sanata. Ma il desiderio di giustizia richiede ancora una lunga lotta da affrontare.




Mariposa

ornella ha detto...

...grazie mille per questo bellissimo post.
Se le persone in Italia fossero informate un quarto di quello che sei tu,avremmo ottenuto un grosso passo avanti nella lotta alla Mafia.

Il tuo blog è molto ben fatto e lo aggiungerò volentieri tra i miei link.
Grazie ancora e alla prossima. :)

Anonimo ha detto...

Dal Blog di Grillo:

Quannu tira u ventu fatti canna!

L’arresto di Bernardo Provenzano (detto “U tratturi” per la spietata ferocia con cui massacrava tutti suoi avversari) è un fatto di straordinaria importanza. Un successo per la Polizia di Stato e per i magistrati della Procura di Palermo. Quarantadue anni di latitanza sono comunque tanti. Troppi. E toni più misurati nel celebrare l’evento a volte non guasterebbero. Ma il fatto resta memorabile. Anche se qualcuno insinua che Provenzano si sia lasciato arrestare, la realtà è che “U tratturi” sta ora in carcere.

Piuttosto c’è da riflettere sull’immagine che forse lo stesso Provenzano, col suo arresto, vuole offrire di sé. E sugli scopi che vuol raggiungere. E sul momento in cui è avvenuto l'arresto, il giorno dopo le elezioni vinte dal centro sinistra. Coincidenza insondabile...

Campagna desolata. Pastorizia. Una costruzione mezzo diroccata. Una mano che spunta e afferra una bottiglia di latte, come neanche i più incalliti misantropi. Un rifugio che schiferebbero gli extracomunitari più sfigati. Ambiente squallido. Puzza di rancido e di formaggio andato a male. Pagliericci. Sacchi a pelo unti e bisunti. Pizzini. Pitali. Macchine per scrivere antidiluviane. Carta carbone nell’era dei computer. Prostata. Pannoloni contro l’incontinenza. Banconote nascoste nel pannolone. Cicoria. Vangeli annotati, che per un assassino non sono niente male.

Uno scenario di assoluto squallore, tutto meschinità e sciatteria. Quale “galantuomo” (quale politico, quale amministratore pubblico, quale imprenditore, quale commercialista, quale medico, quale funzionario pubblico……), chi mai potrebbe avere rapporti d’interesse o di scambio, chi mai potrebbe stipulare un qualche patto, stringere un accordo, fare affari con “U tratturi”?
Nessuno!

Dunque, chi blatera di “relazioni esterne”, chi sostiene che il punto di forza della mafia sono le complicità e le coperture di cui essa gode ad opera di personaggi insospettabili, ma autorevoli, dislocati un po’ dovunque, si rassegni: tutte balle. Assolutamente improponibili. Basta vedere com’era ridotto Provenzano per convincersi. E chi non si convince è pazzo. Oppure il solito irriducibile comunista.

“U tratturi” potrebbe aver reso, con un’abile sceneggiata, un ulteriore servizio a chi di servizi – in questi anni – è assai probabile che gliene abbia fatti non pochi. E il cerchio si chiude: se il boss dei boss si rende impresentabile in società, ostinarsi a considerare una grave, imperdonabile colpa frequentare mafiosi, chiedere e offrire loro favori, discutere con loro di soldi, voti e delitti, equivale a prendersela con dei fantasmi, prodotti da una fantasia malata. Ma quel che è frutto di fantasia malata non può essere considerato illecito, né sotto il profilo giudiziario, né sul piano politico. Allora, le “relazioni esterne” con la mafia possono tranquillamente continuare, come metodo di azione politica. Senza scandalo. Per il passato, il presente ed il futuro. Anche quando si tratti di politici di primo piano. Siciliani o nazionali.

Senza un buon marketing ormai non si può più prendere sul serio nessuno: neppure la mafia.

Beppe Grillo

ornella ha detto...

Punti di vista: ad ognuno il suo.
:D

(..non sono iscritta al blog di grillo...non frequento,grazie per la segnalazione.)

Anonimo ha detto...

molto interessante quello che dici, in effetti mi sembra evidente che qualcosa sotto ci sia...

Anonimo ha detto...

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yanmaneee ha detto...

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Anonimo ha detto...

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