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14 dicembre 2007

Decameron: sesta puntata



SERATA DECAMERON SESTA PUNTATA

AMBRA JOVINELLI DOMENICA 16 DICEMBRE alle ore 21

Ingresso libero fino a esaurimento posti. ( Inutile telefonare per prenotare! )
Onde evitare ridicoli spargimenti di sangue, per l'ingresso occorre ritirare il VOUCHER ( uno a testa ) DOMANI ( sabato 15 ) dalle 16 alle 19 presso il teatro Ambra Jovinelli. Senza voucher, domenica non si entra. La serata verrà comunque proiettata su megascreen esterno.

Scrive Luttazzi sul suo blog:


"Rifaremo dal vivo i testi della sesta puntata. Sarà un'oretta agile e caustica."


Ho lasciato un commento sul blog di Luttazzi spiegnado perchè per me è importante esserci,ne riporto una parte qui:


[..] Esserci è importante per me e va oltre e di molto la semplice seratina a teatro.


Voglio esserci per dire basta al continuo stupro dei miei diritti,
basta con l'informazione manipolata ad arte,
basta con l'uso "criminoso" che fanno della televisione pubblica e non i soliti noti!


Ho il sacrosanto diritto di scegliere,(sono grande ormai)voglio decidere cosa guardare e cosa no,voglio avere la possibilità di "assaggiare" e di scegliere se questo o quello mi piace o no.


Sono stanca della solita sbobba,che prima di finire nel mio piatto viene ribollita,masticata,digerita e vomitata da un altro.


Non mi piace mangiare il vomito.


Arrivare a Roma non è solo un gesto di affetto,stima,ammirazione,rispetto,amicizia e solidarità per la grave ingiustizia che ha risubito un grande artista come te,è anche dire basta alla grave ingiustizia che attraverso questi indegni e ingiustificabili e violenti e fascisti gesti subisco anch'io.

..e poi è gratis.

:) [..]


Video: "la macchina da scrivere".


11 dicembre 2007

Decameron: firmate la petizione!



La petizione riguarda la sospensione del programma Decameron di Daniele Luttazzi.


Ha lo scopo di far emergere da questa situaizone l'artista satirico e di ripristinare il programma nella sua usuale programmazione.


Firma clicca qui.



L'ultima puntata di Decameron andata in onda.



Il blog di Daniele Luttazzi





09 dicembre 2007

Decameron:

Decameron


Come faccio a sopportare la chiusura di Decameron? Penso a Giuliano Ferrara in una vasca da bagno, con Berlusconi e Dell'Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta.



Tratto dal blog di Daniele Luttazzi.

08 dicembre 2007

Decameron: sospeso


Qui giace la Satira,la Libertà di stampa,espressione,pensiero...
...qui giace la nostra Costituzione,qui si piscia e si caga sopra l'articolo 21.

Hanno censurato Decameron e imbavagliato Luttazzi raccontandoci questa favoletta:

"ha offeso Giuliano Ferrara"...balle.

Daniele Luttazzi nel 2005 ha portato quella stessa battuta nei più importanti teatri e non d'italia oltre che nei palazzetti come il lottomatica a Roma (sold out.Quanta capienza ha? 5000 persone circa?)

Ditemi se ne accorgono solo ora di quella battuta??

Balle: la verità è che Daniele Luttazzi ha parlato di aborto,chiesa e pedofilia,afghanistan e missioni di pace,riarmo nucleare,Berlusconi e tutto ciò che in questo paese viene da anni e anni impunemente censurato.

Non sapevano come tappargli la bocca e hanno semplicemente preso la palla al balzo.

La vittima non è lui.

Le vittime siamo noi.

Vittime di un progetto politico comune ad entrambi gli schieramenti:

impedire ai cittadini di informarsi...cercare con ogni mezzo di impedire che le verità si sappiano,impegnarsi per far sì che il "popolo" resti ancora e per sempre in balia di vespa,ferrara,veline e reality.

Daniele Luttazzi secondo me era ben consapevole che mandando in onda certe cose avrebbe fatto la fine del topo,non è uno stupido...anzi:

ci dimostra che siamo ancora allo stesso punto,che dall'editto bulgaro a oggi non è cambiato nulla...ce lo dimostra coerente come sempre...censurato come sempre.

Grazie Daniele: ci mancherai.

06 dicembre 2007

Anche il Papa veste Prada:


MILENA GABANELLI conduce una interessante inchiesta sul mondo dell'alta moda,mettendo a nudo cosa c'è realmente dietro,quali sono i reali margini di guadagno e la condizione dei loro lavoratori.


Prada,Dolce e Gabbana,Gucci,Versace
e molti altri,producono i loro capi nei vari laboratori clandestini disseminati nel nostro paese : Napoli,Milano,Prato ecc..Report ci mostra diversi stabilimenti pieni di lavoratori in nero,addirittura una specie di bunker dove operai cinesi,mangiano e dormo clandestinamente sul luogo di lavoro.


Laboratori che producono direttamente per Prada o Gucci, la stessa borsa che viene venduta a 440 euro è stata pagata 28,merce di Gucci pagata 14 centesimi al pezzo.


[..] Sono bravi, potrebbero vendere anche ad un prezzo più alto se trovano chi compra, è difficile però ignorare che da qualche parte qualcosa non funziona. Quando all’origine paghi così poco, e questa origine non è in Cina, dove il costo della vita è più basso, ma è Napoli.


Abbassando così tanto i costi di produzione, è evidente che poi strangoli il fornitore e crei i presupposti per il nero.


Infatti chi lavorava, chi produceva per Prada pagava i lavoratori senza fattura e in contanti. Niente tasse, niente contributi, niente iva. E stiamo parlando di prodotti destinati al mercato del lusso, dove comprando a 28 e vendendo a 440, è difficile credere che non ci sia un bel margine.
[..]


L'intera inchiesta la trovate qui: Report.


Nota da ricordare:


Il Papa veste Prada.



:)

04 dicembre 2007

Rai/Mediaset: Bergamini si difende via blog




Per usare una frase fatta: "non c'è limite al peggio".

La Bergamini si difende via blog e lo fa dicendo che non è lei la colpevole,ohh noo,siamo "noi" i frustrati che calunniano gli altri senza riserve.

Riporto qui parte di ciò che ha avuto la faccia tosta di scrivere:

"Ho scoperto sulla mia pelle che quando una persona viene travolta da uno scandalo mediatico, si ritrova nuda in mezzo al mondo, e dopo un iniziale imbarazzo, soprattutto se è oggetto di un attacco propagandistico e irragionevole come quello che ha toccato me, le capita di essere presa dal desiderio di rispondere, nasce la voglia di indignarsi, di fare del proprio caso un caso di tutti''. ''Così -osserva Bergamini- mi sono accorta che stavo rischiando di diventare simile a quelli che attaccano e calunniano gli altri, senza riserve, per meri fini politici, oppure così, tanto per sfogare la propria frustrazione''.


"A questo punto -scrive Bergamini sul suo blog- ho tre strade. La prima è scappare, chiudere il blog, chiudermi in me stessa e sperare di essere dimenticata al più presto. Altrimenti potrei sfruttare a mio esclusivo vantaggio (come molti ospiti del blog in questi giorni hanno ipotizzato) la visibilità che mi deriva da questa vicenda e cercare di diventare un 'personaggio'. Oppure, ed è la mia scelta, vivere questa vicenda per quello che è. Ho letto e capito tante cose in questi giorni. Ci sono molti aspetti di questa storia che possono essere di utilità generale, se riesco (e riusciremo) a trovare il modo di uscire dall'autoreferenzialità''.

(le do una quarta opzione: dica la verità,tutta la verità,nient'altro che la verità...chissà perchè questa opzione non l'ha nemmeno sfiorata..)

Istintivamente mi viene da risponderle rammentado in primis di cosa stiamo parlando:


[..] I direttori di Tg1 e Tg5 (all’epoca Clemente J. Mimun e Carlo Rossella) fanno, testuale, “gioco di squadra”. Il notista politico del Tg1 informa la Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie più spinose saranno relegate in coda al servizio di giornata. [..]


"Un paese senza libertà di stampa non è più una democrazia ma si trasforma automaticamente in una dittatura.


Lei non ha violato solo la costituzione ha violato i diritti di tutti noi,si è resa complice e non ha denunciato ciò che stava avvenendo,lasciando che si violasse la libertà,di espressione,di stampa,il diritto all’informazione…

Le do un consiglio: racconti tutto ciò che sa e che ancora non è stato “scoperto”,faccia un gesto onesto,la smetta con questa omertà,dia “il buon esempio” .

Ora riporto questo anche sul suo blog,magari lo legge e e fa un favore a tutti raccontando le verità ancora nascoste...

(....stò scherzando... :D non mi illudo di certo!)

03 dicembre 2007

Maggioritario o proporzionale? Ce lo avevano già chiesto



Ve lo ricordate il Referendum del 1993?


Rinfreschiamoci la memoria che male non ci fa :)


Oltre all'abrogazione della legge elettorale per il Senato per introdurre il sistema maggioritario con il referendum abrogativo di parte della legge «Jervolino-Vassalli» si chiedeva: l’abolizione delle norme (art. 76) che prevedevano sanzioni penali per l’uso personale delle sostanze illecite; l’abrogazione della cosiddetta dose media giornaliera, vale a dire del criterio meccanico (art. 75 e 78) che sanciva lo spartiacque fra l’uso personale e lo spaccio, e quindi fra la sanzione amministrativa e quella penale; l'abolizione delle norme (art.2) che consentivano al ministro della sanità la facoltà di stabilire limiti e modalità nell’uso di farmaci sostitutivi e quelle (art. 120 e 121) che imponevano al medico di famiglia di comunicare al servizio pubblico per le tossicodipendenze il nome dei loro pazienti consumatori di sostanze proibite .


Il 18 e il 19 aprile l'elevato afflusso alle urne degli italiani(77%) e il successo di tutti i quesiti costituiva una svolta di notevolissima importanza: con l'abrogazione della legge elettorale del Senato veniva doppiato il successo che si era avuto nel 1991 con il voto per la preferenza unica, rovesciando definitivamente il principio proporzionalistico a favore di quello maggioritario.



I risultati di quel Referendum:


Abrogazione della legge elettorale per il Senato per introdurre il sistema maggioritario.


totale percentuale (%)
Iscritti alle liste 47 946 896
Votanti 36 922 390 77,00 (su n. elettori) Quorum raggiunto
Voti validi 34 971 387 94,70 (su n. votanti)
Voti nulli o schede bianche 1 951 003 5,30 (su n. votanti)
Astenuti 11 024 506 23,00 (su n. iscritti)

Risultati



Voti %
RISPOSTA AFFERMATIVA 31 234 897 82,70%
RISPOSTA NEGATIVA NO 6 034 640 17,30%
bianche/nulle
1 951 003
Totale voti validi
34 971 387 100%

Gli effetti descritti del referendum abrogativo fanno sì che esso, o per meglio dire, la normativa di risulta (in pratica il decreto presidenziale che dichiara l'avvenuta abrogazione totale o parziale della legge sottoposta a consultazione popolare) venga qualificata tra gli atti aventi forza di legge. Il Parlamento sarà vincolato dall'esito abrogativo del referendum e cioè sarà impossibilitato a disciplinare in maniera identica la materia così come abrogata dalla consultazione popolare.


Visto che ora ritornano al proporzionale mi chiedo a cosa sia servito andare alle urne in quell'occasione...


..non credete anche voi che sarebbe più corretto,più onesto,più "costituzionale",indire un altro referendum prima di rimodificare la legge elettorale?


(fonte: wikipedia)

02 dicembre 2007

USA: possiamo rapire chi vogliamo,dove vogliamo e quando vogliamo


[..] Rapire un cittadino straniero, anche britannico, per proteggere gli interessi e la sicurezza degli Stati Uniti non e' soltanto un'opzione ma un "diritto". [..]

Questo secondo quanto pubblicato oggi dal Times di Londra,è la posizione ufficiosa degli Stati Uniti.

Rainews24 scrive:

[..] Il Times cita le parole di un alto esponente del governo americano, Alun Jones: Jones avrebbe esplicitamente affermato che "secondo la legge americana" un cittadino straniero che abbia commesso un reato in territorio statunitense puo' essere assicurato alla giustizia Usa con qualsiasi mezzo, anche "portandolo nel nostro territorio con la forza".[..]

Londra non ci stà e i rapporti con gli Stati Uniti si incrinano: diverse decine di manager e imprenditori britannici - da Manager della Britsh Airways a funzionari di BAE Systems - sono attualmente sotto inchiesta negli Stati Uniti.

La morale:

se un vostro parente sparisce nel nulla dopo aver annunciato di uscire per comprare il giornale il primo posto dove cercarlo è la Casa Bianca...

01 dicembre 2007

G8: in tribunale la farsa continua


Deposizioni taroccate,le nostre forze dell'ordine continuano a mostrare di remare contro stato e cittadini e verità e giustizia...
...contro gli ideali che "avrebbero" dovuto spingerli verso questo "mestiere".

Se sono i primi loro a macchiarsi di reati e spergiuro,come può un cittadino non perdere stima e fiducia nell'imparzialità della legge?

Una fiducia che già in passato è stata ripetutamente tradita,calpestata...

I primi ad infrangere la legge sono proprio i tutori della stessa...

...può un paese cadere più in basso di così?

29 novembre 2007

L'italia entra nella corsa al riarmo: quello che tutta la stampa non ci dice


Finanziaria, armi e politica: che vergogna!


Padre Zanotelli:

"Rimango esterrefatto che la Sinistra Radicale (la cosiddetta Cosa Rossa) abbia votato, il 12 novembre, con il Pd e tutta la destra, per finanziare i CPT, le missioni militari e il riarmo del nostro paese. Questo nel silenzio generale di tutta la stampa e i media. Ma anche nel quasi totale silenzio del “mondo della pace!”.

Ero venuto a conoscenza di tutto questo poche ore prima del voto. Ho lanciato subito un appello in internet: era già troppo tardi.

La “frittata“ era già fatta. Ne sono rimasto talmente male, da non avere neanche voglia di riprendere la penna.

Oggi sento che devo esternare la mia delusione, la mia rabbia.

Delusione profonda verso la Sinistra Radicale che in piazza chiede la chiusura dei “lager per gli immigrati”, parla contro le guerre e l’mperialismo e poi vota con la destra per rifinanziarli.


E sono fior di quattrini! Non ne troviamo per la scuola, per i servizi sociali, ma per le armi SI! E tanti!!!

Infatti la Difesa per il 2008 avrà a disposizione 23,5 miliardi di euro: un aumento di risorse dell’11 rispetto alla finanziaria del 2007, che già aveva aumentato il bilancio militare del 13%. Il governo Prodi in due anni ha già aumentato le spese militari del 24%!!


Ancora più grave per me è il fatto dei soldi investiti in armi pesanti. Due esempi sono gli F35 e le fregate FREMM. Gli F35 (i cosiddetti Joint Strike Fighter) sono i nuovi aerei da combattimento (costano circa 110 milioni di Euro cadauno).

Il sottosegretario alla Difesa Forcieri ne aveva sottoscritto, a Washington, lo scorso febbraio, il protocollo di intesa.

In Senato, alcuni (solo 33) hanno votato a favore dell’ emendamento Turigliatto contro il finanziamento degli Eurofighters, ma subito dopo hanno tutti votato a favore dell’ articolo 31 che prevede anche il finanziamento ai satelliti spia militari e le fregate da combattimento FREMM.

Per gli Eurofighters sono stati stanziati 318 milioni di Euro per il 2008, 468 per il 2009, 918 milioni per il 2010, 1.100 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012!
Altrettanto è avvenuto per le fregate FREMM e per i satelliti spia.

E’ grave che la Sinistra, anche la Radicale, abbia votato massicciamente per tutto questo, con la sola eccezione di Turigliatto e Rossi, e altri due astenuti o favorevoli.

Purtroppo il voto non è stato registrato nominativamente! Noi vogliamo sapere come ogni senatore vota !

Tutto questo è di una gravità estrema!

Il nostro paese entra così nella grande corsa al riarmo che ci porterà dritti all’attacco all’Iran e alla guerra atomica. Trovo gravissimo il silenzio della stampa su tutto questo: una stampa sempre più appiattita!

Ma ancora più grave è il nostro silenzio: il mondo della pace che dorme sonni tranquilli. E’ questo silenzio assordante che mi fa male.

Dobbiamo reagire, protestare, urlare!
Il nostro silenzio, il silenzio del movimento per la pace significa la morte di milioni di persone e dello stesso pianeta.

La nostra è follia collettiva, pazzia eretta a Sistema. E’ il trionfo di ”O’ Sistema”.

Dobbiamo riunire i nostri fili per legare il Gigante, l’Impero del denaro.

Come cittadini attivi nonviolenti dobbiamo formare la nuova rete per dire 'No' a questo Sistema di Morte e un 'Sì' perché vinca la Vita."

Alex Zanotelli


Le firme di adesione vanno inviate a:

alex.zanotelli@libero.it

28 novembre 2007

Iraq: dal 2003 sono stati uccisi in 206 tra giornalisti e operatori dell'informazione

Dal 2003 a oggi sono 206 i caduti in Iraq tra giornalisti e operatori dell'informazione,(senza contare quelli rapiti di cui non si sa più nulla), in nome della verità.

Non c'è scampo per i giornalisti laggiù e se riescono miracolosamente a sfuggire ai Killer,questi si rifanno sulle loro famiglie.

E' successo anche qualche giorno fa a Bagdad: " 5 uomini armati hanno fatto irruzione nella casa del giornalista,già costretto a fuggire in Giordania,Dia al-Kawwaz,sterminando le 2 sorelle,i rispettivi mariti e 7 figli tra i 5 e i 10 anni,non contenti prima di andarsene hanno fatto saltare in aria la casa.

Fin dall'inizio in Iraq i giornalisti sono entrati nel mirino di occupanti e occupati e uno dopo l'altro si è arrivati alla cifra di 206 innocenti morti in nome della verità,della libertà d'espressione e del diritto all'informazione.

I Killer di quest'ultima strage si sono allontanati dalla casa in fiamme passando indisturbati attraverso un posto di blocco della polizia distante proprio pochi metri.

Impossibile?

Beh...no se consideriamo che gli autori delle stragi sono le milizie dei partiti al potere e che quindi: l'impunità è garantita.

(fonti:Giuliana Sgrena per il Manifesto).

26 novembre 2007

Diossina: sulla questione il silenzio è assordante.


Un interessantissima inchiesta dell'espresso racconta che ormai la diossina è ovunque.

Gli italiani iniziano ad assumerla già attraverso il cordone ombelicale e, appena nati, succhiando il latte materno.

Le diossine si depositano sulle piante, il terreno e le acque, fissandosi poi nei tessuti grassi degli animali e nel latte.

Oltre all'accertata tossicità, un dato è sicuro: l'Italia è il paese che in Europa ne produce di più. Spulciando l'unico rapporto della Commissione Ue sul rilascio di diossine e furani al suolo (del 1999), si scopre che il nostro Paese ne emette il 38 per cento in più della Spagna, il 33 più della Gran Bretagna, il 29 più della Germania, ben il 75 per cento in più di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia messe insieme.


Secondo Roberto Fanelli, capo del dipartimento Ambiente e salute dell'Istituto Mario Negri di Milano e autore di alcuni report su Seveso, "ormai la contaminazione è diffusa uniformemente in tutti i paesi industrializzati. Sono sostanze che troviamo dappertutto. Si eliminano solo dopo molti decenni". In pratica, diossine (ci sono vari cogeneri, il più pernicioso è il 2,3,7,8 Tccd) e Pcb sono il prezzo della vita moderna.

L''associazione Medici per l'ambiente parla senza giri parole di "pandemia silenziosa".
Dall'incidente dell'Icmesa di Seveso in poi, scienziati di mezzo mondo hanno dimostrato la tossicità di quella che l'Epa considera "uno dei più potenti veleni conosciuti". Per l'Agenzia internazionale sui tumori la Tccd è 'ufficialmente' cancerogena dal 1997.

Secondo l'Oms il 95 per cento dell'assunzione di diossine e furani proviene dalla dieta: risalendo la catena alimentare passano dai vegetali agli erbivori, ai carnivori e all'uomo. Per il fenomeno del 'bioaccumulo' e per la tendenza delle sostanze a conservarsi nei grassi siamo i più inquinati tra gli esseri viventi.

"In Italia c'è molto scetticismo", attacca la Gentilini, "ma ormai la letteratura ha verificato un aumento di sarcomi, linfomi, tumori alle mammelle e malattie dell'apparato riproduttivo nelle zone contaminate.

Sulla questione c'è un silenzio assordante, gli interessi economici e industriali sono giganteschi."


Le analisi che mostrano il nesso tra diossina e tumori sono poche, ma significative. Nel 2001 due medici del lavoro dimostrarono che nella zona occidentale di Brescia inquinata dal Pcb dell'azienda chimica Caffaro si è registrata una crescita consistente dei tumori al fegato.

Uno studio congiunto dell'Università di Padova e di Milano sostiene che nel veneziano i 34 inceneritori di rifiuti in funzione negli anni '70 e '80 hanno creato l'habitat perfetto per un boom di sarcomi: nel capoluogo la possibilità di essere colpiti dal male è tre volte superiore rispetto alla media, ma, complici i venti di Nord-Est, nella Riviera del Brenta il fattore rischio è 20 volte superiore.

Anche risiedere in alcune zone della Campania è un terno a lotto. Un rapporto firmato dall'Oms, il Cnr e l'Arpa regionale ha analizzato la correlazione tra mortalità, malformazioni congenite e l'esposizione della popolazione alle sostanze tossiche sprigionate dallo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Bacoli, Giugliano, Acerra, Caivano, Villa Literno, Castel Volturno, Aversa e Marcianise sono stati catalogati, per la presenza di discariche abusive, a rischio elevato (livello 5).
Luoghi dove è facile ammalarsi di tumore e dove alcune malformazioni al sistema nervoso centrale e all'apparato urogenitale sfiora un incremento probabilistico dell'80 per cento rispetto ai comuni più sicuri.
Di Domenico, se contesta la lettura allarmistica delle analisi fatte dai pastori di Acerra ("Dati incommentabili") non nasconde la sua preoccupazione. "Tra pochi giorni inizieremo un biomonitoraggio a tappeto nel napoletano e nel casertano, esamineremo l'impatto ambientale su circa 780 persone. Una ricerca unica nel suo genere".

Mentre il dibattito continua, le diossine proseguono, inesorabili, a diffondersi a macchia d'olio. Così, chiosa la Gentilini, "tra una chiacchiera e molti funerali, stiamo assistendo a un immane esperimento sulla specie umana in cui gli uomini sono insieme cavie e spettatori. Nessuno sa come andrà a finire".

L'intera inchiesta la potete trovare qui.



Afghanistan: quello che i giornali non dicono


La missione Isaf (Forza internazionale di assistenza alla sicurezza), cui partecipa l’Italia, ha cambiato natura da quando la Nato, con un atto unilaterale, ne ha assunto nell’agosto 2003 la direzione senza alcun mandato del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che solo dopo ne ha preso atto. A guidare la missione, dunque, non è più l’Onu ma la Nato, che sceglie i generali da mettere a capo dell’Isaf. E poiché il «comandante supremo alleato» è sempre un generale statunitense, la missione Isaf è di fatto inserita nella catena di comando del Pentagono. Contemporaneamente l’Italia è stata chiamata ad assumersi maggiori compiti in Enduring Freedom, l’operazione lanciata dal Pentagono nel 2001. Qui ha una partecipazione numericamente minore (circa 250 uomini), ma non meno significativa. Otto ufficiali italiani sono stati integrati nel quartier generale del Comando centrale statunitense a Tampa (Florida), che ha la responsabilità dell’operazione. E dallo stesso comando dipende l’ammiraglio italiano che, dal 28 giugno alla fine di dicembre, è stato messo a capo della Task Force 152 che opera nel Golfo Persico. Il coinvolgimento italiano in Afghanistan non si può dunque misurare solo in termini numerici. Partecipando a questa come ad altre guerre sotto presunti «mandati Onu», le nostre forze armate vengono inserite in meccanismi sovranazionali che le sottraggono all’effettivo controllo del parlamento e dello stesso governo. Tutto questo ci costa sempre più anche in termini economici: la sola missione in Afghanistan ci viene a costare, dal 2002 al primo semestre 2006, quasi 600 milioni di euro. La spesa militare italiana è al settimo posto su scala mondiale. Che quella in Afghanistan sia una guerra condotta non solo contro i combattenti ma contro i civili, viene confermato dall’uso dei bombardieri pesanti statunitensi (B-52H e B1B) i quali, sganciando ciascuno da alta quota decine di tonnellate di bombe e missili, fanno terra bruciata. Dopo 5 anni e mezzo si parla di 250-300 mila morti in Afghanistan di cui almeno l’80% civili. Lo scopo di questa guerra è ben altro di quello dichiarato: non la liberazione dell’Afghanistan dai talebani, che erano stati addestrati e armati in Pakistan in una operazione concordata con la Cia per conquistare il potere a Kabul, ma l’occupazione dell’Afghanistan, area di primaria importanza strategica per gli Stati Uniti. Per capire il perché basta guardare la carta geografica: l’Afghanistan, in cui gli Usa hanno installato basi militari permanenti, è al crocevia tra Medio Oriente, Asia centrale, meridionale e orientale. In quest’area si trovano le maggiori riserve petrolifere del mondo. Si trovano tre grandi potenze – Cina, Russia e India – la cui forza complessiva sta crescendo e influendo sugli assetti globali. Da qui la necessità per gli Stati Uniti di «pacificare» l’Afghanistan per disporre senza problemi del suo territorio in questo grande gioco di potenze. Non è dunque una missione di pace: per essere tale avrebbe dovuto rispettare maggiormente la popolazione, i diritti civili, la legalità. Non avrebbe dovuto tollerare l'esistenza di campi di detenzione dove si pratica stabilmente la tortura E' il caso, ad esempio, del campo di Shibergan, definito da Klaus-Peter Kleiber, delegato dell'Unione europea: "simile al campo di concentramento di Auschwitz".
Franca Rame Blog: francarame.it


25 novembre 2007

Afghanistan: FIRMA L'APPELLO


Firma l'appello per il ritiro immediato dei nostri soldati dall'Afghanistan.

CLICCA QUI.

24 novembre 2007

Afghanistan: un altro figlio strappato.



Missione di pace la chiamano e invece siamo sotto la NATO e non sotto L'ONU...

...quindi?

Quindi è una missione di guerra.

Quindi gli italiani non dovrebbero essere lì...vìola la costituzione...

...già...la costituzione...

Non sono arrabbiata,vedete, piango perchè penso ai genitori di questo ragazzo,perchè sono mamma e quando sei mamma: "sono tutti figli tuoi".

La morte di un figlio è "contro natura"...non si può affrontare,superare...no.

Il corso naturale della vita mi dice che no: muoio prima io mamma,io papà,non tu...no.

Se muori tu: muoio anch'io.

Bastardi: riportateli a casa.

Norme d'igiene:


DududaRonalddududaRonald.....

Da Mc Donald a Modena vuoi per una questione di praticità,di spazio,di velocità o altro le patatine in attesa di essere fritte vengono parcheggiate a 10 centimetri dal pavimento e quindi dalle scarpe dei dipendenti e dalla polvere che queste sollevano.

DududaRonalddududaRonald.....




:)

23 novembre 2007

Intercettazioni Rai/Mediaset: Berlusconi: è "normale".


Alla luce dei nuovi avvenimenti e aspettando la pubblicazione della classifica di freedom house del 2007,riprendo un argomento già ampiamente trattato in questo blog(lo potete trovare qui).

Partirei dalle ultime dichiarazioni di Berlusconi sulla vicenda delle intercettazioni Rai/Mediaset:


Silvio Berlusconi: "Sono tutti attacchi contro di me", dice, orditi da "iene e sciacalli": il caso, per farla breve, non esiste. "Sono andati fuori di testa, siamo ai limiti della comica. Queste telefonate sono la normalità per chi fa televisione" dice il Cavaliere. "E' logico che si telefonino" in certe situazioni, spiega l'ex premier che offre poi la sua lettura psicologica del rapporto col telefono: "Quando si parla al telefono si entra come in una dimensione onirica. Si dicono cose che poi nella realtà sono molto diverse".


Secondo lui che l'italia sia un paese a parziale libertà di stampa è NORMALE!

Il presidente dell'Agcom Corrado Calabrò: "Sull'eventuale uso improprio delle intercettazioni si esprimeranno il Garante per la Privacy e l'autorità giudiziaria", spiega , annunciando l'istruttoria aperta proprio dall'organismo di garanzia per valutare eventuali violazioni "dei principi del pluralismo, dell'indipendenza dell'informazione e del rispetto delle regole in campagna elettorale". Del resto, rileva Calabrò, che il duopolio Rai-Mediaset potesse favorire forme di "collusione", l'Autorità lo aveva già rilevato da tempo."


Si sapeva da tempo...quindi?
Perchè non avete fatto nulla se lo sapevate da tempo?

Crippa
, consigliere di amministrazione e direttore generale per l'informazione Mediaset, si chiede: "E' un pericolo per la democrazia se, con un Pontefice in fin di vita, due grandi poli televisivi in concorrenza tra loro si parlano per coprire al meglio un evento di tale portata?".


Crippa fa l'innocentino con tanto di sbattimento di ciglia e si nasconde biecamente dietro l'ex Papa...
..disgustorama.

Qui sotto trovate oltre alla classifica 2006 quello che nel mondo raccontano tutti i mass-media della situazione italiana da anni:
(noi abbiamo dovuto aspettare Celentano...questo dice molto della situazione giornalistica già da solo, comunque..)

(la versione integrale la trovate qui)

[..]Il giornale è di proprietà di RCS Mediagroup, in cui 15 dei maggiori gruppi editoriali italiani hanno una partecipazione azionaria.
Preoccupazioni sulla concentrazione del possesso dei media sono sempre state all'ordine del giorno fin dall'elezione nel 2001 di Silvio Berlusconi, magnate dei media e cittadino più ricco d'Italia, come primo ministro.

L'ambiente della carta stampata, che consiste di otto giornali nazionali, due dei quali sono controllati dalla famiglia Berlusconi, continua a offrire opinioni politiche diversificate, incluse quelle critiche nei confronti del governo.


Comunque, Berlusconi controlla o influenza sei dei sette canali televisivi nazionali. Mediaset, una compagnia in cui ha enormi interessi, e il più grande polo TV del paese, possiede tre canali nazionali, mentre l'azienda pubblica di stato, la RAI, tradizionalmente soggetta a pressioni politiche, ne controlla altri tre.

Ci si continua a interrogare sull'impatto politico del controllo berlusconiano sui media. L'Osservatorio di Pavia, un organo indipendente di controllo sei media, ha rilevato che nel mese di febbraio la sola presenza di Berlusconi in televisione corrisponde al 42 per cento del tempo dedicato a tutti i politici.
Nel corso dell'anno il direttore della RAI, Lucia Annunziata, e una delle sue star del giornalismo televisivo, Lilli Gruber, si sono licenziate come reazione al dominio berlusconiano sui media.[..]



FREEDOMHOUSE: CLASSIFICA MONDIALE DELLA LIBERTA' DI STAMPA 2006:

69

Benin
Namibia
Nauru
Solomon Islands Isole Salomone
South Korea Corea del Sud

30
30
30
30
30

Free Libero
Free Libero
Free Libero
Free Libero
Free Libero

74

Cape Verde Capo Verde
Tonga

32
32

Partly Free Parzialmente libero
Partly Free Parzialmente libero

76

Bolivia

33

Partly Free Parzialmente libero

77

Bulgaria
Mongolia

34
34

Partly Free Parzialmente libero
Partly Free Parzialmente libero

79

Botswana
Italy Italia

35
35

Partly Free Parzialmente libero
Partly Free Parzialmente libero

81

Dominican Republic Repubblica Dominicana
India

37
37

Partly Free Parzialmente libero
Partly Free Parzialmente libero

83

Antigua & Barbuda Antigua & Barbuda
Burkina Faso Burkina Faso

38
38

Partly Free Parzialmente libero
Partly Free Parzialmente libero



:)

21 novembre 2007

Intercettazioni Rai: beccati mediaset e Berlusconi con le mani nel sacco.


E' dal 2005 che si strilla via i partiti dalla Rai! (leggi la proposta di legge)
Finalmente ci sono le prove!
Durante il governo Berlusconi la rai stava agli ordini di mediaset.
Inciuci,insabbiamenti,monopolizzazione del tubo catodico da parte del cavaliere.
Un paese senza libertà di stampa non è più una democrazia ma si trasforma automaticamente in una dittatura.

Mediaset ovviamente nega l'evidenza e minaccia querele per miliardi...(visto come continua a perdere le cause che intenta...che faccia pure...)

Riporto qui una parte delle intercettazioni pubblicate da repubblica :

[..] La "ragnatela" avvolge e intreccia le vicende della tv di Stato con quelle di Mediaset.

I direttori di Tg1 e Tg5 (all'epoca Clemente J. Mimun e Carlo Rossella)
fanno, testuale, "gioco di squadra". Il notista politico del Tg1 informa la Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie più spinose saranno relegate in coda al servizio di giornata.

Fabrizio Del Noce
cuce e ricuce, assicurando che Bruno Vespa, nella sua trasmissione, accennerà "al Dottore in ogni occasione opportuna".

Querci
, insieme al gran capo dell'informazione Mediaset, Mauro Crippa, cuce sul versante opposto. E arriva fino ad occuparsi delle vicende del festival di Sanremo (quell'anno affidato a Paolo Bonolis), cioè della trasmissione di massimo ascolto dell'azienda che dovrebbe essere concorrente.

E poi ancora, le fibrillazioni in due fasi delicate: la morte del Papa e le elezioni amministrative dell'aprile 2005.
L'allora presidente Ciampi è pronto per una dichiarazione a reti unificate per onorare Giovanni Paolo II?

La Bergamini allerta prima l'assistente personale del Cavaliere e poi Del Noce per preparare una performance parallela dell'inquilino di Palazzo Chigi.


E ad essere allertato è anche il "rivale" Crippa. Le elezioni sono andate male? Bisogna "ammorbidire" i resoconti sui risultati elettorali. La Bergamini contatta Querci e con lui concorda la programmazione televisiva. La ragnatela avvolge tutto, pensa a tutto, provvede a tutto. [..]


Le trovo fantastiche! :D

Riuscirà il nostro incredibile eroe a uscirne pulito anche stavolta?

Fini: Berlusconi vuole rubare i voti di AN


Fini ieri sera da Bruno ronziodimani Vespa,ha spiegato perchè AN non cederà al ricatto del nuovo partito berluscomico, parole sue: "comecavolosichiama".

Iniziamo bene mi son detta....


Fini: [..] Berlusconi facendo un nuovo partito dice chi vuole entrare entri,senza nemmeno un programma politico e questo non è accettabile[..]

Poi ci sfecola fuori dalla tasca un ritagliuzzo di giornale sgualcito e grinzoso e da del chiromante a Feltri...

..lol..

continua dicendo [..] Feltri tempo fa aveva già previsto tutto! (con la palla di vetro o senza?) Scrisse in questo articolo che Berlusconi avrebbe scaricato AN e UDC per poi rubargli i voti [..]

Quindi se non ho capito male Fini grida al complotto,dando del ladro,del bugiardo,del traditore e del disonesto a Berlusconi...

( per secondo:è stato il magoFeltri il primo e per lui è fondamentale che si sappia)

...no non usa questi termini espliciti ma in soldoni è il succo del suo discorso...

Wow.Berlusconi disonesto,ladro,bugiardo e traditore:
se ne è accorto anche Fini.
Un po tardi certo ma come si dice....meglio tardi...

Conclude dicendo che ritornerà sui suoi passi solo se Silvion sarà disposto a fare tutto quello che gli chiede AN...

A me sembra di essere già in campagna elettorale....

Insolito teatrino:

Fini parla,un inarrestabile fiume di parole...Vespa scampanella,l'usciere si avvicina alla porta e mette una mano sulla maniglia,Bruno veloce come un felino lo pietrifica con lo sguardo e il poveretto si blocca all'istante con la mano sulla maniglia.
Fini se ne sbatte della scampanellata e continua il suo monologo ignaro che proprio alle sue spalle c'è inquadrato un imbarazzatissimo usciere pietrificato.
Fini va avanti per circa 5 minuti mentre lo studio sembra essere fermo nel tempo.

Chi sa chi è l'ospite di serie B che sta impalato dietro la porta?

20 novembre 2007

Marijuana: droga o medicina?




Tratto da Repubblica [..]ROMA - Il cannabidiolo, uno degli elementi che compongono la cannabis, potrebbe essere in grado di bloccare il gene che provoca la diffusione delle metastasi del cancro al seno, ma anche di altre forme tumorali. È il risultato delle ricerche di laboratorio effettuate da un'équipe del California Pacific Medical Center Research Institute. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Therapeutics.
I ricercatori si augurano che il cannabidiolo (Cbd), contenuto nella marijuana, possa diventare una valida alternativa alla chemioterapia, senza gli effetti collaterali di quest'ultima. "Ho sempre creduto nelle proprietà contenute nei derivati della cannabis - afferma il professor Umberto Veronesi - questa è una strada mai esplorata a causa di condizionamenti psicologici. La fonte universitaria è molto seria. Voglio chiarire che l'oggetto della ricerca è un composto della cannabis e non una droga. Sarebbe un peccato non esplorare questa via per combattere il tumore al seno". [..]

[..] Altre ricerche hanno già dimostrato che il Cbd potrebbe bloccare il tumore cerebrale aggressivo, e ci sarebbero evidenze di un effetto simile in laboratorio su cellule di tumore al seno.
"Attualmente abbiamo un numero limitato di opzioni nel trattamento delle forme aggressive di cancro - continua McAllister - alcune terapie, come per esempio la chemioterapia, possono essere efficaci ma anche estremamente tossiche e difficili da tollerare". Questo composto offrirebbe quindi la speranza di una terapia in grado di ottenere gli stessi risultati senza gli effetti collaterali, come la nausea e il maggior rischio di infezioni. [..]


Ma queste sono solo le ultime scoperte della ricerca sulle proprietà benefiche della canapa.
Sono anni che la ricerca "grida" che è stupido metterla al bando in questo modo.
(qui puoi trovare alcune delle ricerche precedenti)

Allora quali sono i reali interessi da parte dei governi nella messa al bando?

Perchè è meno nociva dell'alcol?
Perchè eliminerebbe la messa in vendita di moltissimi farmaci?(dagli antidepressivi,agli antiemetici passando per certi tipi di analgesici e barbiturici oltre a tutto il resto)?
Perchè la lotta al narcotraffico metterebbe a segno un durissimo colpo alle criminalità organizzate facendogli perdere in un attimo un giro di soldi da miliardi di euro l'anno che andrebbero invece legittimamente a ingrassare le casse dello stato?

Perchè non la smettono con la manfrina che è una droga,che fa male alla salute,che ti mangia il cervello e ci dicono quali sono i reali interessi per il discredito e la messa al bando della canapa?

ps: mai nessuno ha causato o rimasto vittima di un incidente stradale perchè si è fumato un cannone;
potete dire lo stesso per chi invece si è scolato una boccia di vino?

18 novembre 2007

Decameron: non ne hai mai abbastanza.




Decameron:
Più lo guardo e più sono entusiasta.
E' fantastico!
Non posso nemmeno dire "quello che mi piace di più è "missioni di pace",che mentro lo dico già penso che però mi piace da matti anche "a babbo morto"o i consigli di nonnna bice e sguardo dal ponte dove lo metti?La macchina da scrivere è eccezionale,perchè i i dialoghi platonici? Insomma mai visto un programma di cui non ne hai mai abbastanza.
Nemmeno satyricon mi faceva quest'effetto!


Luttazzi ha un coraggio da leone...non lo hanno piegato a novanta,inglobato nel meccanismo,non lo hanno imbavagliato,non lo hanno spaventato nemmeno un pochettino,l'esilio e le cattiverie che ha subito gli son scivolate via come l'acqua e ne è uscito,più convinto,agguerrito e determinato di prima.
E' ingrado di stupire anche solo per la coerenza e la dignità che dimostra.

Grazie davvero per quello che fai.


Mandare in onda Decameron solo per un ora a tarda notte è una vergogna!E' "criminoso!" :)
Deve durare almeno due ore un programma così e dovrebbero dare a lui la fascia oraria di Crozza!

Non è troppo presto: i bimbi alle 21.30 massimo le 22 devono essere a letto se son svegli davanti alla tv...in quella famiglia c'è un problema... :D

In più ha vinto le cause intentategli da Berlusconi e dal gruppo Cremonini...e sui giornali nemmeno un trafiletto...

Vergogna!

Bravo Daniele!
Standing-ovation.

Video: Missioni di pace (Decameron)

17 novembre 2007

Genova:In cinquantamila per chiedere verita' e giustizia sui fatti del 2001.


Fortunatamente niente disordini.
50.000 persone hanno sfilato pacificamente per chiedere verità e giustizia sui fatti del 2001.

Speriamo che basti questo.

Ma forse è più facile veder entrare un cammello nella cruna di un ago,che un celerino nelle patrie galere...

...sarà che parto prevenuta però...



15 novembre 2007

Corteo nazionale Genova: 17/11/2007




Appuntamento per tutti alle ore 14.30 P.zza del Principe.


Tutte le informazioni,orari dei treni,organizzazione ecc. le potete trovare qui.

:)

14 novembre 2007

Tornerà?


Tornerà?
Secondo me ci manca poco.
Mi sento come un topo in trappola al quale stanno strappando i baffi in nome della tecnologia.
Se non fosse perchè ho votato Di Pietro,mi sentirei così ma con l'aggravante della coscienza sporca.

Questo governo è una squallida alternativa al limite dell'accettabile.

Eppure non mi sembra di chiedere molto:

Legalità e Giustizia,stare fuori dai conflitti internazionali,rimodernazione delle carceri,chiusura dei cpt,legalizzazione della coltivazione della canapa per uso personale,via i pregiudicati,indagati ecc. dal parlamento anche se non approvo la proposta di legge di Beppe Grillo,(spesso non approvo Grillo in generale ma questa è un altra storia): è incompleta e non mi trova del tutto concorde sul limite delle due legislature e che quindi non risolverebbe del tutto il problema perchè si è scordato anche i rinviati a giudizio.E poi chiedo la cancellazione delle leggi vergogna,liberare la rai dai partiti perchè fornisca finalmente un servizio decente,senza pressioni o censure,coppie di fatto e poco altro.

A volte mi domando perchè mi ostino a dirlo.

Mi sento come un topo in trappola al quale stanno strappando i baffi in nome della tecnologia con la coscienza pulita.

No: non si stà un granchè.

11 novembre 2007

Modena: sicurezza stradale :)

ATCM: autista di linea al lavoro.

Guardando nel retrovisore si nota che parla al cellulare.

No comment.




15 marzo 2007

Il mio cortile.

Il lavoro fatto:


... guardo il lato positivo: costa molto meno del personal trainer.

E quello che resta da fare...

Tranquilli...le piante fiorite sono di rucola.

Lei è shila...stiamo insieme da quasi 15 anni...ogni volta che prendo in mano la macchina fotografica si mette in mezzo.

Devo disboscare il tutto e seminare entro la prima metà di aprile...
...si aprono scommesse...

:D

10 marzo 2007

RAI:VERGOGNA!



RAI: USIGRAI SU INCHIESTA RAINEWS 24 E SILENZIO VERTICE

L’inchiesta di RaiNews 24 su Fallujah sta facendo il giro del mondo. Ieri sera un portavoce del Pentagono è stato costretto ad importanti ammissioni in un’intervista alla Bbc. E’ un lavoro che rafforza il prestigio di tutta l’informazione del servizio pubblico. Eppure è forte la sensazione che in troppi, in Rai, siano quasi imbarazzati dalla sua risonanza internazionale. Il vertice aziendale è stato prodigo, nelle scorse settimane, di formali apprezzamenti per prestazioni giornalistiche meno memorabili di questa. Vogliamo sperare che a breve arrivi il segno di un giustificato orgoglio aziendale anche per l’inchiesta di Sigfrido Ranucci. E chiediamo inoltre di sapere come il vertice aziendale giudichi l’atteggiamento di sottovalutazione, quando non di totale rimozione, che alcune testate della Rai hanno avuto verso una produzione giornalistica della stessa azienda. La Bbc, che così spesso in Italia assumiamo come parametro, ha considerato l’inchiesta di Rai News 24 una notizia importante. Il servizio pubblico si giustifica anche perché la sua informazione non evita temi scomodi, drammatici, controversi.

L’Esecutivo Usigrai

Roma, 16 novembre 2005


Siamo nel 2007: la rai non ha ancora trasmesso questa inchiesta.


VIDEO: INCHIESTA FALLUJA LA STRAGE NASCOSTA.

09 marzo 2007

LE INCREDIBILI NOMINE DI CAPPON:

No a Freccero,la sua epurazione continua,per lui proposta la direzione di raisat che appare già in partenza una presa per il culo: è la direzione di raidue il suo posto secondo il mio modesto parere.

Ancora l'opposizione la fa da padrone nel cda rai e proprio dove vi sarebbe la necessità della più assoluta trasparenza ecco accettare di buon grado la proposta di Urbani(FI) di votare a scrutinio segreto,(prima volta nella storia dell'azienda),probabilmente per parare il culo a Petroni,(nominato in pieno regime berlusconiano e attualmente indagato dalla magistratura per la vicenda Meocci),Cappon se ne lava quindi le mani come ponzio pilato dando in pasto alle belve Freccero,ben consapevole della sua bocciatura:

una bieca farsa all'italiana.

Da quest'anno mi rifiuto di pagare il canone rai e intendo usare questa forma di protesta fino a quando la nostra amata televisione di stato violerà la nostra costituzione.

In questo momento mi vergogno più del solito di appartenere a questo paese di inciuci,perchè quelli che inciuciano oggi sono lì anche grazie al mio voto.

Disgustorama.


08 marzo 2007

GOVERNO PRODI: DISGUSTORAMA.


Sono una di quelle che si è astenuta dal voto per oltre 10 anni,non mi sono mai occupata di politica ma per liberare l'italia dalle destre,scesi in campo per cercare di dare il mio piccolo contributo nella speranza di dare ai miei due figli un futuro migliore.Mi aspettavo da questo governo:
la cancellazione delle leggi vergogna,
il ritiro dei nostri ragazzi da ogni fottuto conflitto,
la depenalizzazione della coltivazione della canapa per uso personale(perchè a mio avviso consentire un quantitativo anche minimo per uso personale non è altro che dire alla gente:si puoi sovvenzionare un pochino anche tu il narco traffico),
il reintegro di artisti quali Daniele Luttazzi,vittima innocente della censura del regime Berlusconiano,
e invece dell'indulto una ristrutturazione delle attuali carceri e la costruzione di nuovi e più umani istituti di detenzione.

Anche se il decreto Bersani e la finanziaria mi erano "piaciuti" parecchio;sono pentita di aver creduto che avrebbero cambiato un pochino le cose.

Ho creduto in questo governo e ho sbagliato.

Utopisticamente parlando se potessi convincerei tutti gli italiani a non votare,per dare ai politici tutti un forte segnale,per far capire loro che non ne possiamo più.

Per quello che mi riguarda perderete le prossime elezioni perchè
quelli come me torneranno ad astenersi:
sarà dura convincerci ad alzare il culo ancora,sarà dura convincerci ancora a credere in voi.

18 gennaio 2007

Procedimenti giudiziari a carico di Romano Prodi


Romano Prodi è stato coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari, in ciascuno di essi è stato riconosciuto non colpevole dalle accuse e non si è andati oltre le udienze preliminari: in alcuni casi è stata disposta l'archiviazione, in un caso si è prodotta sentenza, dichiarando il «non luogo a procedere» perché «il fatto non sussiste».

Presidenza dell'IRI e vendita della SME


Le vicende riguardanti la vendita, risalente al 1993, da parte dell'IRI delle proprie società alimentari, facenti capo principalmente alla finanziaria SME, è stata oggetto d'indagini da parte della magistratura, quindi Romano Prodi, in quanto presidente dell'IRI durante la privatizzazione, è stato oggetto d'investigazione, insieme al consiglio d'amministrazione dell'IRI. L'IRI, durante il primo mandato di Prodi, nel 1985 fallì nell'intento di cedere la SME a privati. Dopo aver ottenuto per l'intero assetto della società solo l'offerta d'acquisto della Buitoni di Carlo De Benedetti, con essa siglò una intesa preliminare, da far approvare dal proprio Cda e dal governo. L'accordo prevedeva la vendita dell'intera partecipazione dell'IRI, pari al 64% del capitale, della SME e la cessione della Sidalm, a un prezzo in linea con quanto stabilito dalle perizie effettuate su richiesta dell'ente pubblico a soggetti terzi[2]. Tale accordo non portò però ai suoi effetti. Nonostante l'approvazione all'unanimità del consiglio dell'IRI, fermamente intenzionata ad uscire dal settore alimentare, decisione appoggiata anche dal Comitato interministeriale per la Politica Industriale (CIPI), quanto stabilito saltò perché, alla fine, venne meno l'appoggio del governo, presieduto allora da Bettino Craxi, che vedeva come ministro per le Partecipazioni statali Clelio Darida, con cui il presidente dell'IRI aveva fino alla stipula dell'accordo relazionato sulla vicenda. Vi fu così un primo rinvio della decisione, causato dall'arrivo di una offerta anonima superiore del 10% di quella di De Benedetti poco prima dei termini a disposizione, seguita da una ulteriore offerta, da parte di Barilla, Berlusconi e Ferrero, davanti un'altra scadenza e da quelle di altri imprenditori. De Benedetti volle portare la questione con l'IRI in tribunale perché si sentì discriminato e pensò di poter far valere come contratto l'accordo firmato con Prodi. Dalla sentenza di primo grado, che diede torto alla Buitoni, scaturì il Processo SME, che vede imputati Silvio Berlusconi e altri per corruzione di giudici. Ciò nonostante, la sentenza in appello venne confermata, seppur criticandone le motivazioni addotte[3], e così anche in cassazione.

Toccata da problematiche giudiziarie, da dispute politiche e senza un esplicito assenso governativo, la questione della privatizzazione della SME venne nei successivi anni messa completamente da parte, nel 1988 un nuovo intervento del CIPI riconsiderò strategico il mantenimento del gruppo.

A distanza di molto tempo Berlusconi, nel corso del suo processo per corruzione di magistrati, durante il suo mandato di presidente del Consiglio, è intervenuto in sua difesa con delle dichiarazioni spontanee che hanno richiamato l'attenzione di Prodi. Qui ha sostenuto di aver fatto un'opera meritoria con il suo intervento, risparmiando allo Stato un cattivo affare, introducendo dubbi sulla correttezza della cessione a De Benedetti e al valore reale della partita. Ciò ha portato a una reazione di Prodi, allora presidente della Commissione, con la pubblicazione di comunicati stampa e documentazione in difesa del suo operato [1].

La vendita della SME avvenne solo tra il 1993 e il 1996, senza essere venduta per intero, ma suddivisa in varie parti. I procedimenti giudiziari che hanno coinvolto Prodi sono stati quattro, in tre è presente l'ipotesi di reato d'abuso d'ufficio. Il primo è iniziato dalle denunce contro ignoti di Giovanni Fimiani, un imprenditore condannato per bancarotta, che ha attribuito il fallimento delle proprie imprese al comportamento assunto dall'IRI. Richiamante l'intesa preliminare del 1985 per la cessione della SME dall'IRI alla Buitoni, venne archiviato nel 1997, ritenendo i magistrati privi di attendibilità le accuse di complotto ai suoi danni e i motivi avanzati dal denunciante sottostanti al fallimento delle proprie aziende. Per la vendita della Italgel alla Nestlé i magistrati convengono nell'archiviazione (1999), il reato ipotizzato viene escluso e si riconosce che il prezzo pagato dal compratore sia stato determinato secondo le procedure richieste.

Gli ultimi due casi riguardano la cessione della Cirio-Bertolli-De Rica e di parte di questa dalla Fisvi all'Unilever, che portò a una sentenza d'assoluzione nell'udienza preliminare, e delle consulenze che Prodi avrebbe svolto per Goldman Sachs e General Electric durante il mandato all'IRI, indagini seguite in conseguenza di un articolo della stampa, che parlava anche di evasione fiscale, di cui la magistratura conviene nel disporre l'archiviazione nel 2002.

Il caso Cirio

Nell'ambito delle indagini per la vendita della Cirio-Bertolli-De Rica, Romano Prodi era indagato per abuso d'ufficio. Prodi era stato nel 1990 advisory director della Unilever NV (Rotterdam) e della Unilever PLC (Londra), gruppo che secondo le indagini aveva gestito la trattativa attraverso la Fisvi. Secondo l'accusa quindi Prodi avrebbe favorito la Fisvi, sebbene questa non avesse i mezzi finanziari per acquistare la Cirio-Bertolli-De Rica, in modo da agevolare indirettamente l'Unilever, aggirando così l'obbligo di conseguimento del miglior prezzo previsto dalle direttive CIPE.

L'inchiesta fu nota dal 23 febbraio 1996 e portò a una sentenza di non luogo a procedere nell'udienza preliminare il 22 dicembre 1997, con la più ampia formula di proscioglimento «perché il fatto non sussiste». Il GUP Eduardo Landi citò nelle motivazioni anche la riforma dell'abuso d'ufficio, varata pochi mesi prima (il 10 luglio) su iniziativa dell'Ulivo e votata anche dalla coalizione avversaria.

La riforma dell'abuso di ufficio era prevista nei programmi di tutte le forze politiche presentatesi alle elezioni del 1996. Il lavoro su questo argomento era già stato avviato da diversi gruppi parlamentari e dal Governo Dini fino alle elezioni dell'aprile '96. Il provvedimento nasceva quindi non per iniziativa governativa ma per iniziativa parlamentare. La riforma, fu, fin dal maggio del '96, oggetto di un confronto con i sindaci di tutti gli orientamenti politici che sollecitavano provvedimenti tesi a far superare difficoltà, resistenze e ostacoli che appesantivano il lavoro delle amministrazioni locali.

L'abuso di ufficio, così com'era allora configurato, conferiva ai giudici un ampio potere discrezionale di giudizio nei confronti delle scelte degli amministratori locali, determinando sovente rallentamenti anche molto rilevanti delle attività delle amministrazioni, per questo la necessità di provvedere a questa riforma raccoglieva il consenso unanime degli amministratori locali sia di centrodestra sia di centrosinistra.

Il giudice pronunciò una sentenza di non luogo a procedere con la più ampia formula di proscioglimento (il fatto non sussiste) e con l'acquisizione di una perizia d'ufficio che accertò la congruità del prezzo di vendita della parte della SME ceduta. La sentenza confermò la regolarità del procedimento seguito per la vendita ed il Giudice ha inoltre accertato che Prodi non aveva avuto rapporti con Unilever e aveva comunque già cessato il proprio rapporto con Goldman Sachs nel periodo in cui è avvenuta la cessione di CBD a favore di Fisvi, cui è seguita quella parziale per il settore "olio" in favore di Unilever.

Alcuni hanno criticato tale riforma e la sua relazione con l'indagine su Prodi. I giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio definiscono «per certi versi imbarazzante[4]» il fatto che tra le motivazioni ci sia un riferimento alla legge varata dall'Ulivo, ma riconoscono che tale riferimento «non fu affatto decisivo per quella sentenza»[5] in quanto Prodi fu prosciolto perché il fatto non sussisteva. Secondo Silvio Berlusconi invece «Prodi s'è salvato grazie all'amnistia e alla modifica dell'abuso d'ufficio. Quelle sì che furono leggi ad personam, quando lui doveva rispondere davanti ad un GIP dei finanziamenti che le sue partecipazioni statali davano alla DC» (21 gennaio 2006). Tuttavia Romano Prodi non ha usufruito dell'amnistia e non è stato indagato per finanziamento illecito.

Consulenze Nomisma

In seguito alla sua prima elezione alla presidenza IRI nel 1982, a Prodi venne contestato di non aver abbandonato il ruolo di dirigente in Nomisma, configurando un potenziale conflitto di interessi.
Negli anni successivi l'IRI stipulò alcuni contratti di consulenza con la società, che portarono a dubitare sulla trasparenza dell'operazione: in un primo processo, concluso nel 1988, Romano Prodi venne assolto con formula piena in quanto alla luce delle indagini non si configurava reato nel suo comportamento.

Il giudice Francesco Paolo Casavola che lo assolse dichiarò::«L'idea che le commesse siano state affidate perché a richiederle erano il presidente dell'Iri e il suo assistente alle società collegate è verosimile, ma non assume gli estremi di reato».

Una seconda questione venne sollevata riguardo ad alcune consulenze nel settore Alta Velocità svolte da Nomisma tra il 1992 e il 1993. Prodi era stato scelto a partire dal 16 gennaio 1992 come "Garante del Sistema Alta Velocità" dai vertici delle Ferrovie dello Stato, con il compito di effettuare le valutazioni di impatto economico e ambientale legate alla costruzione della nuova rete TAV italiana. Una seconda commissione ("Comitato Nodi") composta dal professor Carlo Maria Guerci, da Giuseppe De Rita e dall'architetto Renzo Piano e presieduta da Susanna Agnelli, venne incaricata di elaborare un piano di riqualificazione delle strutture e dei servizi delle Ferrovie.
Prodi lasciò l'incarico di Garante il 20 maggio 1993 per tornare alla presidenza dell'IRI su richiesta dell'allora Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi. Nel 1996 un'inchiesta sulla questione portò a una serie di 40 perquisizioni della Guardia di Finanza e al sequestro di numerosi documenti riguardanti la TAV, operazione disposta dal PM di Roma Giuseppa Geremia, e ad un'imputazione per concorso in abuso d'ufficio verso Ercole Incalza (ex amministratore della TAV) ed Emilio Maraini (ex-dirigente Italfer). Prodi non venne coinvolto direttamente in questa seconda inchiesta.

In seguito ad un articolo polemico [2] apparso sul Daily Telegraph in data 4 maggio 1999, a firma Ambrose Evans-Pritchard, l'Unione Europea ritenne di dover precisare la posizione di Prodi sulla questione [6], dichiarando che

Collabora a Wikiquote « Il Sig. Prodi non ebbe ruolo decisionale nell'assegnazione dei contratti a Nomisma. Inoltre, il Sig. Prodi non aveva alcun interesse, finanziario o altro, in Nomisma. Non era azionista e non copriva alcun ruolo operativo o decisionale nella compagnia. Era semplicemente il presidente del comitato scientifico della compagnia. »


Commissioni parlamentari che coinvolgono Romano Prodi

Il "piattino" e il Presidente Moro

Il 10 giugno 1981, prim'ancora di affermarsi come politico, Romano Prodi fu chiamato a testimoniare davanti alla Commissione Moro perché aveva dichiarato di aver partecipato per gioco, il 2 aprile 1978, ad una specie di seduta spiritica, durante un pranzo familiare in una casa di campagna di alcuni amici (tra cui Mario Baldassarri oggi appartenente AN e Alberto Clò, quest'ultimo propositore del gioco e proprietario della casa con i suoi figli piccoli e il fratello, oltre ai suddetti e le relative fidanzate.

I commensali raccontarono agli inquirenti che nel corso della seduta iniziata per gioco, alla domanda dove è tenuto prigioniero Aldo Moro?, il piattino utilizzato avrebbe composto varie parole: prima alcune senza senso, poi Viterbo, Bolsena e Gradoli. Aldo Moro, rapito 17 giorni prima, il 16 marzo 1978, era al momento tenuto prigioniero dalle Brigate Rosse. Il professor Prodi, in seguito alla seduta, si recò a Roma il 4 aprile, e raccontò dell'indicazione al proprio conoscente Umberto Cavina, capo ufficio stampa dell'on. Benigno Zaccagnini.

Così riferì Prodi nel corso della testimonianza:

Collabora a Wikiquote « Era un giorno di pioggia, facevamo il gioco del piattino, termine che conosco poco perché era la prima volta che vedevo cose del genere. Uscirono Bolsena, Viterbo e Gradoli. Nessuno ci ha badato: poi in un atlante abbiamo visto che esiste il paese di Gradoli. Abbiamo chiesto se qualcuno sapeva qualcosa e visto che nessuno ne sapeva niente, ho ritenuto mio dovere, anche a costo di sembrare ridicolo, come mi sento in questo momento, di riferire la cosa. Se non ci fosse stato quel nome sulla carta geografica, oppure se fosse stata Mantova o New York, nessuno avrebbe riferito. Il fatto è che il nome era sconosciuto e allora ho riferito. »


L'informazione fu ritenuta attendibile o se ne volle dare solo l'impressione visto che, quattro giorni dopo, il 6 aprile, la questura di Viterbo, su ordine del Viminale, organizzò un blitz armato nel borgo medievale di Gradoli, vicino Viterbo, alla ricerca della prigione di Moro. Tuttavia, fu trascurata un'altra indicazione che la moglie dell'onorevole Moro avrebbe ripetutamente fornito, relativa all'esistenza a Roma di una "via Gradoli" (Francesco Cossiga, all'epoca Ministro dell'interno, in seguito smentì energicamente la signora Moro). Fallito il blitz conseguente alla seduta spiritica, il 18 aprile i vigili del fuoco, a causa di una perdita d'acqua, scoprirono a Roma, in via Gradoli 96, un covo delle Brigate Rosse da poco abbandonato, che si sarebbe rivelato come la base operativa del capo della colonna romana delle BR, Mario Moretti, il quale aveva preso parte all'agguato di via Fani.

Il caso venne riaperto nel 1998 dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo e le stragi, Il fine della Commissione era accertare se la vicenda della seduta spiritica fosse in realtà un'architettura per celare la vera fonte del nome "Gradoli" (per esempio un informatore vicino alle BR) e anche cercare di capire se il nome "Gradoli" fosse stato comunicato con tanta celerità alle forze dell'ordine con lo scopo di salvare Moro. L'allora presidente del consiglio Prodi, dati gli impegni politici di poco precedenti alla caduta del suo governo nell'ottobre 1998, si disse indisponibile per ripetere l'audizione, si dissero disponibili Mario Baldassarri[7] (esponente di AN e viceministro per l'Economia e le Finanze dei governi Berlusconi II e Berlusconi III, al tempo del rapimento di Moro docente presso l'Università di Bologna) ed Alberto Clò [8] (economista ed esperto di politiche energetiche, ministro dell'Industria nel governo Dini e docente di economia all'Università di Modena), entrambi, pur ammettendo di non credere allo spiritismo e di non aver più effettuato sedute spiritiche dopo quella, confermarono la genuinità del risultato della seduta (alla critica sul fatto che qualcuno avrebbe potuto guidare il piattino Clò sostenne che la parola "Gradoli", così come "Bolsena" e "Viterbo", si erano formate più volte e con partecipanti diversi) e dichiararono che né loro, né, per quanto ne sapevano, nessuno dei presenti (partecipanti al gioco del piattino o meno) aveva conoscenze nell'ambiente dell'Autonomia bolognese o negli ambienti vicini alle BR.

C'è da dire che oggi, alla luce delle nuove conoscenze sugli anni di piombo, questi fatti sono visti con nuova luce e si suppone che ci siano stati coinvolgimenti ben più importanti, sia dei servizi segreti che della P2 e della CIA [9].

Telekom Serbia

Per approfondire, vedi la voce Affare Telekom Serbia.

Presunti rapporti col KGB

L'indicazione secondo la quale Romano Prodi sarebbe stato un uomo di riferimento del KGB in Italia si rifà alle affermazioni dell'eurodeputato inglese Gerald Batten, che sosteneva di averla ricevuta dalla spia russa Alexander Litvinenko, morto il 23 novembre 2006 per avvelenamento. Batten, richiedendo un inchiesta, dichiarava il 3 aprile 2006 davanti al Parlamento Europeo a Strasburgo:

Collabora a Wikiquote « Uno dei miei componenti, Alexander Litvinienko è stato tenente colonnello in Russia della FSB, ex KGB. L'esposizione di Litvinienko sulle attività illegali della FSB, lo costrinse a cercare asilo politico all'estero. Prima di decidere un posto per rifugiarsi, consultò il suo amico Generale Anatoly Trofimov, un capo deputato della FSB. Il Generale Anatoly Trofimov, disse a Litvinienko: "Non andare in Italia ci sono molti agenti del KGB. Romano Prodi è il nostro uomo là". »

(Trascrizione delle dichiarazioni di Gerald Batten a Strasburgo il 3 aprile 2006[10])

Dopo la morte di Litvinienko, tuttavia, il quotidiano La Repubblica pubblicò un'intervista che questi aveva rilasciato il 3 marzo 2005, un anno prima delle dichiarazioni di Batten, in cui l'ex agente del KGB affermava che Mario Scaramella, il quale lo stava interrogando per conto della commissione Mitrokhin, insisteva per avere informazioni che potessero legare Prodi al rapimento di Moro o al KGB, ma che lui non aveva mai sentito parlare di Prodi e che non conosceva alcun dettaglio sul sequestro:

Collabora a Wikiquote « Mario mi raccontò che Prodi conosceva l'indirizzo dove le BR tenevano sequestrato Moro per averlo appreso durante una seduta spiritica. Mi chiese se non ritenevo che Prodi avesse appreso del covo dal KGB. Mi chiese anche se il sequestro non fosse stato organizzato dal KGB e se avesse addestrato le BR. Dissi che non conoscevo alcun dettaglio del sequestro e che non avevo mai sentito parlare di Prodi. Osservai soltanto che, se volevano il mio parere di esperto, era poco credibile che Prodi avesse appreso la notizia durante una seduta spiritica e che sicuramente il KGB aveva seguito il sequestro provando ad acquisire informazioni. Io non avevo e non ho nessun tipo di prove su Prodi. »

( E Litvinenko raccontò "Volevano sapere di Prodi", intervista a Aleksandr Litvinenko, "La Repubblica" 26 novembre 2006 [11].)

In un'intervista su La Repubblica Oleg Gordievskij, anche lui ex agente del KGB e poi collaboratore del MI6, sostenne invece di aver partecipato ad un incontro con Litvinienko e Scaramella in cui il primo avrebbe riportato le parole pronunciate da Anatoly Trofimov ("Prodi è un nostro uomo"). Gordievskij tuttavia nell'intervista aggiunse che secondo lui Litvinienko stava mentendo e che l'informazione era stata attribuita ad una fonte, Anatolij Trofimov, che non avrebbe potuto in ogni caso smentirla in quanto era stato ucciso, sottolineando più volte la scarsa attendibilità dello stesso Scaramella. Gordievskij afferma anche che sia Scaramella che Guzzanti, oltre ad alcuni eurodeputati inglesi, stavano facendo pressioni su di lui per avere informazioni che potessero legare Prodi ed altri politici della sinistra italiana al KGB (informazioni che lui non possedeva), e che Litvinienko, a causa di continue difficoltà economiche, aveva probabilmente deciso di riferire a Scaramella quello che quest'ultimo voleva sentirsi dire [12].

Si evince come molte delle accuse mosse al Presidente Prodi siano basate su teoremi che non sono allo stato dei fatti supportati da prove reali e questo ha spinto i suoi sostenitori a pensare che in realtà ci sia stata, da parte dei suoi nemici politici, una precisa volontà di colpire lo statista.In inglese tale strategia è chiamata character assassination, cioè causare danni alla credibilità di una persona attraverso la distruzione della sua reputazione. Questo è quanto sarebbe emerso dalle intercettazioni telefoniche di Mario Scaramella , membro della commissione Mitrokhin il quale è stato successivamente fatto arrestatare dai magistrati napoletani per gravi reati tra cui traffico internazionale d'armi e violazione del segreto d'ufficio. Stando a queste ultime rivelazioni emergerebbe un torbido scenario dietro uno strumento democratico come una Commissione Parlamentare che potrebbe essere stato utilizzato come mezzo di lotta politica.